Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo

La prima costruzione della chiesa di San Bartolomeo risale al XIII secolo, quando attorno c'erano cascine sparse e piccole comunità contadine, in territorio di Monza. Venne ampliata nel 1578, allorché divenne parrocchia, con la visita di San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano. La costante crescita della popolazione richiese successivi ingrandimenti, fino ad essere poi completamente ricostruita nel 1854-55, a cura dell'architetto Giacomo Moraglia, amico del parroco Gian Andrea Nova. L'ultimo intervento è del 1939, su progetto dell'architetto monzese Leo Sorteni, che le ha conferito la forma attuale.
Ha un impianto a croce latina. Il campanile, con le sue otto campane, risale al XVIII secolo. Tra i diversi affreschi interessanti, una Natività e una Deposizione di Giovanni Valtorta sulle pareti dell'altare maggiore. In sacrestia si può ammirare il ritratto del parroco Gian Andrea Nova, realizzato da Mosè Bianchi, ritrovato e restaurato nel 2014, e una grande tela dell'Adorazione dei Magi.
Un prezioso reliquiario del 1621 conserva gli Umìtt, cioè le reliquie dei Magi (precisamente le falangi dei mignoli), che anticamente si trovavano nella
chiesetta di Sant'Ambrogio: da qui furono solennemente trasportate nel 1613. La tradizione vuole che lo stesso Ambrogio le avesse donate alla sorella Marcellina, che risiedeva con le consorelle in una villa presso l'attuale Cascina Sant'Ambrogio.
Un importante organo Tornaghi del 1859, con oltre 1600 canne, è stato restaurato nel 2013 e viene utilizzato per importanti concerti.
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